Spolette italiane su bombe inglesi???

La bibbia delle bombe d'aereo
Rispondi
Avatar utente
wyngo
Super Moderatore
Super Moderatore
Messaggi: 1734
Iscritto il: 05/08/2009, 12:27
Località: ITALIA

Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da wyngo »

OLD1973 ha scritto:Question time per Wingo:
Nella prima foto che hai postato a supporto del chiarimento dell'acronimo LECCO, si vede un Pistol No. 27 II, ed avendo il sette finale come il no. 17 ed il 37 di tua subito successiva spiegazione, deduco sia pure la 27 un medio/lungo ritardo chimico, forse con o senza sistema antirimozione con le sferette malefiche....
Ma lo vedo smontato a suon di giratubi dal corpo della bomba e, anche se è vero che poi è andato distrutto come recita la didascalia alla foto......, come è che ci si è fidati a smontarla nonostante il ritardo chimico e la aleatoria presenza del sistema antirimozione?
Insomma: SE è come ipotizzo io, qualcuno ha corso un rischio della m.....nna a rendere inoffensiva la bestiaccia!!! [argh [argh
O mi sfugge qualcosa, Fra'?
Un caro saluto.

Ciao, arrivo in ritardo ma vedo che il noto semplice appassionato ha colpito... clap clap clap bastard
Principalmente diciamo che se un'uomo l'ha costruita , solo un'altro uomo la puo' togliere...da qui il segnaccio della giratubi, ma in questo caso la spoletta è come ha detto Stefano, di naso o ogiva e quindi non rientrava nel novero delle 7 cattive di coda...per terminare, anche quella 27 di naso, armata e inesplosa è stata una bestia nera da neutralizzare...non solo le spolette a lungo ritardo chimico sono pericolose! [0008024
Ciao Francesco
Ultima modifica di wyngo il 11/07/2013, 21:44, modificato 1 volta in totale.
L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.

Leonardo da Vinci
Avatar utente
wyngo
Super Moderatore
Super Moderatore
Messaggi: 1734
Iscritto il: 05/08/2009, 12:27
Località: ITALIA

Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da wyngo »

Centerfire ha scritto:Geniale il sistema antirimozione americano!
La gola circolare che ospita la sferetta non ha profondità costante ma diventa sempre più bassa fino a reincontrarsi creando un dente.
La sfera durante l'avvitamento si appoggia nella cavità di questo dente e stanndo in profondità non interferisce col montaggio. La sede della spoletta è in questa zona cilindrica e liscia.
All'atto dello svitamento per frizione la sfera rotola nella gola che diminuendo di profondità la forza contro la parete del foro di spoletta fino ad incastrarla e bloccare il terminale della stessa.
Ulteriori giri di smontaggio provocano la separazione delle parti ed il rilascio delle sferette di blocco che trattengono il percussore... [1334

A questo punto stando così le cose verrebbe da supporre che tutti gli ordigni a caduta vengono fatti brillare senza despolettamento... ma la cronaca riporta numerosi interventi di bonifica dove viene eliminata la spoletta e poi rimossa la bomba. C'è qualcosa che non torna... [126

Ciao Centerfire...
...Una precisazione...le bombe, le spolette, gli adattatori e tutte le munizioni in genere, prima di essere interessate a qualsiasi azione positiva ( svitamento, lubrificazione, spazzolatura e rimozione di ogni tipo) devono essere riconosciute in maniera certa e inequivocabile...gli ordigni sganciati non fanno eccezione a questa regola, che per il personale addetto alla bonifica è basilare...con buona pace di alcuni dilettanti, che pensano e sparlano, dicendo che si va' per tentativi! bastard
La spoletta viene rimossa se è possibile farlo...a volte anche spolette non a lungo ritardo con antirimozione, non si svitano perche' deformate o con la filettatura distrutta dagli agenti atmosferici...in questo caso vi sono altre tecniche, alcune prevedono la separazione a mezzo esplosivo o abrasivo ( lancia ad alta pressione con acqua e sabbie speciali o frese meccaniche raffreddate artificialmente) del fondello della bomba.
Poi ci sono i segreti del mestiere...ma questa è un'altra storia. [110.gif ...mica siamo Italiani per caso... [264
Ciao Francesco...la storia di queste spolette continua con quelle italiane, ultimi... ma non per ordine di importanza!
L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.

Leonardo da Vinci
Avatar utente
Andrea58
Amministratore
Amministratore
Messaggi: 7484
Iscritto il: 02/03/2008, 14:36
Località: Cuggiono-Lombardia

Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da Andrea58 »

Tutta questa esposizione a me ha fatto notare una cosa che mi mette dei dubbi e forse Riccardo potrà contribuire.
Lo so che sono sempre quello delle "seghe mentali" [0008024
Tutto il funzionamento meccanico era soggetto alla perfetta esecuzione di una semplice filettatura dell'alberino dell'elica. Se per qualsiasi motivo una bavetta o anche un poco di sporco ingranavano la stessa il tutto non avrebbe funzionato.
Dovessi farlo io, ed essere sicuro, direi che potrebbero essere adottate alcune precauzioni per evitare problemi.
La filettatura non deve essere di passo fine in quanto troppo delicata.
L'albero dell'elica deve essere sottocalibrato per facilitare la rotazione
Si potrebbe utilizzare molto lubrificante di tipo però anticongelamento visto il freddo in quota ma ...lubrificanti ed inneschi.... [argh [argh .
Le due parti devono essere inox per evitare che l'ossidazione le blocchi
I due pezzi ( maschio e femmina) devono essere di due materiali diversi di cui uno "grasso" tipo il bronzo per facilitare lo scorrimento
Uso di un cuscinetto a sfera.
Prova del fatto che giri libera "Prima dello spolettamento" [126 [126
Quali di queste erano in uso?
Skype Me™! Draco dormiens nunquam titillandus
lo spirito di Cesare, vagante in cerca di vendetta, con al suo fianco Ate uscita dall'inferno, entro questi confini con voce di monarca griderà "Sterminio", e scioglierà i mastini della guerra
Avatar utente
wyngo
Super Moderatore
Super Moderatore
Messaggi: 1734
Iscritto il: 05/08/2009, 12:27
Località: ITALIA

Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da wyngo »

Andrea58 ha scritto:Tutta questa esposizione a me ha fatto notare una cosa che mi mette dei dubbi e forse Riccardo potrà contribuire.
Lo so che sono sempre quello delle "seghe mentali" [0008024
Tutto il funzionamento meccanico era soggetto alla perfetta esecuzione di una semplice filettatura dell'alberino dell'elica. Se per qualsiasi motivo una bavetta o anche un poco di sporco ingranavano la stessa il tutto non avrebbe funzionato.
Dovessi farlo io, ed essere sicuro, direi che potrebbero essere adottate alcune precauzioni per evitare problemi.
La filettatura non deve essere di passo fine in quanto troppo delicata.
L'albero dell'elica deve essere sottocalibrato per facilitare la rotazione
Si potrebbe utilizzare molto lubrificante di tipo però anticongelamento visto il freddo in quota ma ...lubrificanti ed inneschi.... [argh [argh .
Le due parti devono essere inox per evitare che l'ossidazione le blocchi
I due pezzi ( maschio e femmina) devono essere di due materiali diversi di cui uno "grasso" tipo il bronzo per facilitare lo scorrimento
Uso di un cuscinetto a sfera.
Prova del fatto che giri libera "Prima dello spolettamento" [126 [126
Quali di queste erano in uso?

Ciao a tutti
Il funzionamento di queste spolette era per certi versi piu' semplice delle omologhe meccaniche pure...
Intanto, come ho detto venivano montate quasi esclusivamente in coda e aerodinamicamente soffrivano meno, anzi a volte gli studi erano superflui, in quanto con i governali standard o unificati, si utilizzavano eliche di armamento standard...con la semplice inversione del senso di rotazione.
Nelle spolette ad impatto o a tempo le eliche di armamento nella rotazione si svitavano e dopo alcune rivoluzioni, si separavano dal corpo bomba, mentre nelle spolette a lungo ritardo chimico, le eliche si avvitavano per pochi giri, per rompere l'ampolla dell'acido o dell'acetone...quindi a livello meccanico erano semplificate al massimo.
Relativamente ai materiali vi erano due scuole di pensiero...una, sulla corrente degli inglesi, le produceva tutte in ottone, materiale pregiato e esente da ossidazioni, addirittura anche le eliche d'armamento di molti Pistol inglesi erano in ottone; la seconda scuola di pensiero, della quale facevano parte i tedeschi e gli americani, guardava alla produzione di massa, alla riduzione dei costi/ore di lavoro e del consumo dei materiali strategici, che per la Germania erano importantissimi, producendo spolette in alluminio e acciaio/leghe, di pochi modelli ben collaudati e unificati su tutti gli ordigni.
Per rispondere a tutte le specifiche che ha citato Andrea, la spoletta avrebbe avuto un costo elevato, sarebbe stata difficile da produrre e complessa nel funzionamento...inoltre vi faccio osservare che l'Italia pur essendo uno dei paesi piu' contaminati da ordigni inesplosi della vecchia Europa, ha un rateo di rinvenimento di ordigni con spolette a lungo ritardo molto basso e anche in Germania tali rinvenimenti sono relativamente poco numerosi, segno tangibile che questi congegni seppure impiegati in numeri ridotti, hanno funzionato bene, rimanendo solo in pochi casi, inesplosi sul terreno.
Notevole è stata la cura degli inventori nello sviluppare questi sistemi ed elevato il livello di sviluppo e di produzione, paragonandolo ai livelli produttivi dell'epoca, in particolare in paesi relativamente poveri tecnologicamente come il Giappone; altro parametro di impiego è la strategia del paese che lo impiegava...il Giappone usava l'arma aerea principalmente per l'appoggio tattico e per il bombardamento di interdizione, mentre gli Stati Uniti e l'inghilterra, avevano chiare le ripercussioni strategiche e terroristiche del bombardamento di massa dei centri industriali ed urbani, obbiettivi che portarono a bombardamenti come quelli indiscriminati di Dresda in Europa e Tokio in Giappone, con un numero di morti superiore a quello provocato dall'impiego dell'arma atomica.
Notizia particolare è il confronto tra numero di questi congegni che alcuni paesi avevano in servizio all'inizio e successivamente, durante il conflitto...gli Americani non ne avevano nessuno e ne svilupparono in corso d'opera solo due serie, la M123 e varianti, a lungo ritardo e la serie M132 a medio ritardo, che rimasero in servizio quasi fino agli anni 60; gli inglesi ne avevano gia' in servizio almeno tre modelli (N°17, N°37 e N°845), ne svilupparono altri, mettendoli in servizio e continuarono a sviluppare ulteriori modelli sempre piu' perfezionati, fino agli anni 60; italiani e tedeschi percorsero la via dei lunghi ritardi meccanici ad orologeria e delle spolette ultrasensibili a contatti, quali antirimozione.
Ogni Paese adatto' le armi alla strategia che perseguiva, in relazione alla capacita' produttiva e dei materiali disponibili...ed ai vettori aerei che aveva sviluppato.
Ciao Francesco
L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.

Leonardo da Vinci
Avatar utente
Andrea58
Amministratore
Amministratore
Messaggi: 7484
Iscritto il: 02/03/2008, 14:36
Località: Cuggiono-Lombardia

Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da Andrea58 »

Come al solito...vedo il particolare e trascuro l'ovvio.
Grazie Francesco.
Skype Me™! Draco dormiens nunquam titillandus
lo spirito di Cesare, vagante in cerca di vendetta, con al suo fianco Ate uscita dall'inferno, entro questi confini con voce di monarca griderà "Sterminio", e scioglierà i mastini della guerra
Avatar utente
wyngo
Super Moderatore
Super Moderatore
Messaggi: 1734
Iscritto il: 05/08/2009, 12:27
Località: ITALIA

Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da wyngo »

...no Andrea, siamo umanamente abituati a pensare in ordine al 2013...ma correvano gli anni 30-40, la plastica non esisteva, i metalli venivano lavorati dal pieno e non per microfusione e molti metalli speciali e macchinari a controllo numerico non erano stati inventati.
Le spolette erano importanti ma nell'immaginario dell'epoca servivano solo per pochi secondi, [126 mentre in realta' erano dei capolavori di meccanica e micro-ingegneria che permettevano, purtroppo, a milioni di ordigni di funzionare regolarmente...in rapporto, quelle attuali, hanno percentuali di malfunzionamenti molto maggiori, vedasi le milioni di cluster-bomb inesplose ( che funzionano per la quasi totalita' ad impatto) in ogni parte del mondo, lasciando da parte le leggende metropolitane sull'uso anti bambino o le produzioni simili ai giocattoli, che non hanno nessun fondamento storico e militare.
Quindi la tua osservazione era molto pertinente, anzi...attagliata! [264
Ciao Francesco
L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.

Leonardo da Vinci
Avatar utente
wyngo
Super Moderatore
Super Moderatore
Messaggi: 1734
Iscritto il: 05/08/2009, 12:27
Località: ITALIA

Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da wyngo »

Andrea58 ha scritto:Come al solito...vedo il particolare e trascuro l'ovvio.
Grazie Francesco.
...se molte bombe non hanno funzionato, alcuni dei motivi potrebbero benissimo essere quelli che tu hai citato...molte spolette si sono armate e semplicemente non hanno funzionato, altre sono state apertamente sabotate durante la produzione effettuata dai prigionieri di guerra e/o schiavi nei campi di concentramento, altre erano prive di parti fondamentali ( detonatori, booster e capsule incendive) per motivi sconosciuti, infine alcune bombe avevano gli alloggiamenti delle spolette ma queste erano assenti [126
Difetti nei dispositivi di armamento ( eliche eoliche danneggiate durante il caricamento delle bombe nella stiva, cavi e spine di sicurezza non collegati correttamente e cablaggi elettrici difettosi) oppure velivoli attaccati dalla caccia nemica, che si liberano del carico bellico senza armarlo, hanno dato luogo a tutti i malfunzionamenti o ai mancati funzionamenti degli ordigni stessi...e si arriva ai giorni nostri! [264 [264
Ciao Francesco
L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.

Leonardo da Vinci
Avatar utente
Centerfire
Direttivo
Direttivo
Messaggi: 5218
Iscritto il: 01/08/2005, 12:11
Località: Firenze - Toscana

Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da Centerfire »

Quella di armare un velivolo senza spolettare le bombe è spassosa! [icon_246

Occorreva avere una mira molto precisa per colpire qualcuno... bastard

Anche io mi sono domandato spesso come potessero funzionare delle elichette su una filettatura così lunga. In effetti i motivi per trovare attriti e vanificare la forza del vento sono molti. [1334


Sono mai state fatte delle prove per verificare il funzionamento delle spolette dopo tanti anni di riposo sotto terra? [137
Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
Avatar utente
wyngo
Super Moderatore
Super Moderatore
Messaggi: 1734
Iscritto il: 05/08/2009, 12:27
Località: ITALIA

Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da wyngo »

Centerfire ha scritto:Quella di armare un velivolo senza spolettare le bombe è spassosa! [icon_246

Occorreva avere una mira molto precisa per colpire qualcuno... bastard

Anche io mi sono domandato spesso come potessero funzionare delle elichette su una filettatura così lunga. In effetti i motivi per trovare attriti e vanificare la forza del vento sono molti. [1334


Sono mai state fatte delle prove per verificare il funzionamento delle spolette dopo tanti anni di riposo sotto terra? [137

Ciao Centerfire
Effettivamente è quantomeno singolare rinvenire una bomba d'aereo in quelle condizioni, ma ti posso garantire che è informazione certa...me lo ha detto un'Artificiere dell'Esercito, un Maresciallo...uno vero [110.gif bastard
Le eliche di armamento non dovevano effettuare un lungo lavoro ma permettere all'ordigno di armarsi solo a distanza di sicurezza dal velivolo vettore...le rivoluzioni o giri di elica, erano relativamente pochi, calcolando che la bomba usciva dal vano bombe incontrando il vento relativo della velocita' dell'aereo.
Puo' dare un'idea questo video che illustra le varie fasi di una missione di bombardamento...
http://www.youtube.com/watch?v=ujLVIlESNGE
Oppure questo, nella parte che mostra lo sgancio fisico delle bombe...
http://www.youtube.com/watch?v=WQdbxMivdWM
Alcune spolette sono state rinvenute apparentemente non armate o parzialmente armate...ovviamente sono considerate pericolose alla stessa stregua di quelle completamente armate, dato che hanno anche subito l'impatto o gli impatti...
Posso confermare che alcune spolette, controllate, non hanno compiuto il regolare ciclo di armamento interno, ovvero l'elica ha armato la parte esterna della spoletta, liberandola da cuffie di protezione o ritardi di armamento ma non ha allineato i componenti interni come previsto e all'impatto il sistema ha fallito perche' ancora parzialmente bloccato, oppure il percussore non ha trovato sul suo percorso la capsula incendiva o il detonatore, in quanto non si erano allineati correttamente.
Le parti esplosive invece sono risultate sempre purtroppo, perfettamente funzionanti e attive.
Ciao Francesco
L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.

Leonardo da Vinci
Avatar utente
Centerfire
Direttivo
Direttivo
Messaggi: 5218
Iscritto il: 01/08/2005, 12:11
Località: Firenze - Toscana

Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da Centerfire »

Risposte interessantissime, grazie Wingo!
A questo punto mi viene una curiosità:
Visto che sull'Italia sono state sganciate centinaia di migliaia di bombe, parte delle quali avevano l'elichetta che si staccava durante la caduta...
Vi è mai capitato di vedere qualcuna di queste elichette in qualche fiera o mercatino? [137
Io per il momento non ne ho mai vista traccia...
Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
Rispondi