Andrea58 ha scritto:Tutta questa esposizione a me ha fatto notare una cosa che mi mette dei dubbi e forse Riccardo potrà contribuire.
Lo so che sono sempre quello delle "seghe mentali"
Tutto il funzionamento meccanico era soggetto alla perfetta esecuzione di una semplice filettatura dell'alberino dell'elica. Se per qualsiasi motivo una bavetta o anche un poco di sporco ingranavano la stessa il tutto non avrebbe funzionato.
Dovessi farlo io, ed essere sicuro, direi che potrebbero essere adottate alcune precauzioni per evitare problemi.
La filettatura non deve essere di passo fine in quanto troppo delicata.
L'albero dell'elica deve essere sottocalibrato per facilitare la rotazione
Si potrebbe utilizzare molto lubrificante di tipo però anticongelamento visto il freddo in quota ma ...lubrificanti ed inneschi....
.
Le due parti devono essere inox per evitare che l'ossidazione le blocchi
I due pezzi ( maschio e femmina) devono essere di due materiali diversi di cui uno "grasso" tipo il bronzo per facilitare lo scorrimento
Uso di un cuscinetto a sfera.
Prova del fatto che giri libera "Prima dello spolettamento"
Quali di queste erano in uso?
Ciao a tutti
Il funzionamento di queste spolette era per certi versi piu' semplice delle omologhe meccaniche pure...
Intanto, come ho detto venivano montate quasi esclusivamente in coda e aerodinamicamente soffrivano meno, anzi a volte gli studi erano superflui, in quanto con i governali standard o unificati, si utilizzavano eliche di armamento standard...con la semplice inversione del senso di rotazione.
Nelle spolette ad impatto o a tempo le eliche di armamento nella rotazione si svitavano e dopo alcune rivoluzioni, si separavano dal corpo bomba, mentre nelle spolette a lungo ritardo chimico, le eliche si avvitavano per pochi giri, per rompere l'ampolla dell'acido o dell'acetone...quindi a livello meccanico erano semplificate al massimo.
Relativamente ai materiali vi erano due scuole di pensiero...una, sulla corrente degli inglesi, le produceva tutte in ottone, materiale pregiato e esente da ossidazioni, addirittura anche le eliche d'armamento di molti Pistol inglesi erano in ottone; la seconda scuola di pensiero, della quale facevano parte i tedeschi e gli americani, guardava alla produzione di massa, alla riduzione dei costi/ore di lavoro e del consumo dei materiali strategici, che per la Germania erano importantissimi, producendo spolette in alluminio e acciaio/leghe, di pochi modelli ben collaudati e unificati su tutti gli ordigni.
Per rispondere a tutte le specifiche che ha citato Andrea, la spoletta avrebbe avuto un costo elevato, sarebbe stata difficile da produrre e complessa nel funzionamento...inoltre vi faccio osservare che l'Italia pur essendo uno dei paesi piu' contaminati da ordigni inesplosi della vecchia Europa, ha un rateo di rinvenimento di ordigni con spolette a lungo ritardo molto basso e anche in Germania tali rinvenimenti sono relativamente poco numerosi, segno tangibile che questi congegni seppure impiegati in numeri ridotti, hanno funzionato bene, rimanendo solo in pochi casi, inesplosi sul terreno.
Notevole è stata la cura degli inventori nello sviluppare questi sistemi ed elevato il livello di sviluppo e di produzione, paragonandolo ai livelli produttivi dell'epoca, in particolare in paesi relativamente poveri tecnologicamente come il Giappone; altro parametro di impiego è la strategia del paese che lo impiegava...il Giappone usava l'arma aerea principalmente per l'appoggio tattico e per il bombardamento di interdizione, mentre gli Stati Uniti e l'inghilterra, avevano chiare le ripercussioni strategiche e terroristiche del bombardamento di massa dei centri industriali ed urbani, obbiettivi che portarono a bombardamenti come quelli indiscriminati di Dresda in Europa e Tokio in Giappone, con un numero di morti superiore a quello provocato dall'impiego dell'arma atomica.
Notizia particolare è il confronto tra numero di questi congegni che alcuni paesi avevano in servizio all'inizio e successivamente, durante il conflitto...gli Americani non ne avevano nessuno e ne svilupparono in corso d'opera solo due serie, la M123 e varianti, a lungo ritardo e la serie M132 a medio ritardo, che rimasero in servizio quasi fino agli anni 60; gli inglesi ne avevano gia' in servizio almeno tre modelli (N°17, N°37 e N°845), ne svilupparono altri, mettendoli in servizio e continuarono a sviluppare ulteriori modelli sempre piu' perfezionati, fino agli anni 60; italiani e tedeschi percorsero la via dei lunghi ritardi meccanici ad orologeria e delle spolette ultrasensibili a contatti, quali antirimozione.
Ogni Paese adatto' le armi alla strategia che perseguiva, in relazione alla capacita' produttiva e dei materiali disponibili...ed ai vettori aerei che aveva sviluppato.
Ciao Francesco
L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.
Leonardo da Vinci