Il CeSIM è un'associazione italiana di appassionati di munizioni nata nel 2005 e portata avanti nel corso degli anni dalla sola passione degli iscritti.
Il nostro non è un ambiente facile per una miriade di motivi che cercherò di sintetizzare, non per spaventare qualcuno ma per puntualizzare degli importanti concetti che ci possono permettere di dare sfogo alla nostra passione con un minimo di serenità.
Partiamo dagli aspetti meramente legali che non vanno sottovalutati.
Premettiamo una nota e cioè che normalmente una cartuccia per armi leggere è composta da 4 componenti, il bossolo, l'innesco, la palla e la polvere. I primi 3 elementi non sono soggetti a nessuna regolamentazione e si possono acquistare liberamente senza nessuna licenza di PS, solo la polvere è soggetta a licenza di polizia percui per logica una cartuccia composta dai primi 3 è un oggetto senza specifica natura giuridica. Sembra una cartuccia ma...non lo è "legalmente".
La collezione di munizioni nel nostro paese deve sottostare a determinate regole determinate dalle leggi in materia e la legislazione attuale non prevede purtroppo una licenza o permesso specifico per collezionarle a meno che non siano totalmente inerti. Per inerti si intende prive della polvere ed eventualmente con l'innesco percosso. Forare il bossolo è una pratica che si vede fare ma giuridicamente è assolutamente inutile (non esiste una legge che lo preveda) oltre al fatto che deprezza totalmente l'oggetto. La pratica invece di inserire all'interno della cartuccia vuota una pallina o simili è utile per fare capire che è vuota all'interno. Inertizzazione a parte rimangono escluse dalla collezione quelle specificatamente vietate e cioè perforanti, esplosive, traccianti e tutte le loro possibili varianti tipo tracciante perforante. Queste denominazioni riguardano naturalmente solo le palle, uniche a potere rientrare nella categoria. Un bossolo di cartuccia perforante non può essere vietato in quanto la sua funzione è di supportare la "palla vietata" in mancanza della quale è un bossolo e basta.
Oltre a queste categorie esistono pure cartucce a gas urticanti ( vietate) che però sono oggetti che esulano il nostro collezionismo e sono cose abbastanza rare da trovare. Servivano in Germania per pistole apposite di libera vendita e di scarsa diffusione.
Adesso che abbiamo diviso il campo tra cartucce "vere" ed ex cartucce dobbiamo decidere cosa fare e su cosa orientarci, se cioè darci alle ex cartucce o a quelle vere e cariche.
Questo comporta che se uno vuole detenerle cariche dovranno per forza di cose rientrare nel numero di quelle legalmente detenibili con il Porto d'Armi percui 1500 da fucile e 200 da arma corta. Però attenzione che le "legalmente detenibili" sono quelle tracciabili provenienti perciò da vie legali (armerie, poligoni e soggetti abilitati a commerciarle)
Tutte queste problematiche vanno naturalmente a preoccupare il collezionista che nel timore di problemi preferisce soprassedere o rimanere nascosto per timore di possibili contestazioni da parte delle autorità.
Passiamo adesso agli altri aspetti che condizionano la nostra passione per il munizionamento leggero italiano e che possono essere principalmente due. Il primo è trovare la documentazione per individuare le cartucce in nostro possesso.
Qui internet, i forum ed i libri ci possono aiutare per le munizioni straniere. Per quelle italiane è diverso perchè il problema dei documenti "certi" in Italia è veramente pesante. La documentazione è di difficile accesso quando esistente, comunque scarsa e spesso ad accedervi sono solo pochi studiosi, sempre e comunque a discrezione dei titolari di detta documentazione. Per i comuni mortali ci si può basare sui nomenclatori del Regio Esercito e poco altro, scordiamoci di scrivere alla Fiocchi per chiedere lumi sulle cartucce prodotte nel 44. Questo per ciò che riguarda le normali cartucce leggere mentre per le cose particolari tipo le sperimentali la documentazione è spesso inesistente o non disponibile. Però è assurdo che proprio noi italiani ci si trovi a non conoscere i dati del nostro stesso munizionamento percui lo scambio di informazioni tra appassionati è fondamentale ed il nostro portale nasce proprio a questo scopo.
Esiste poi chi colleziona in grande prediligendo i proiettili di grosso calibro (diciamo dal 20 mm in su). Qui il discorso si fa più complesso in quanto il proietto d'artiglieria è nella maggior parte dei casi composto dal bicchiere che contiene al suo interno l'esplosivo, dalla spoletta e dal relativo bossolo. Vuoto ed ispezionabile il bicchiere è un puro rottame metallico e come tale spesso lo si trova dai rottamai che lo acquistano dall'esercito per recuperarne il ferro. Lo stesso discorso vale per i bossoli che una volta sparati vengono alienati come rottame di ottone per essere riciclati. La parte più pericolosa è sicuramente la spoletta che contiene tutto il meccanismo di scoppio /accensione. Qui la nostra attenzione dovrà essere massima al momento dell'acquisto per essere sicuri che sia totalmente inerte sia per motivi legali ma sopratutto per motivi di mera sicurezza personale.
Adesso passiamo alle conclusioni di tutto questo discorso. In Italia è vietato il nostro tipo di collezione? No ma con le dovute cautele.
Non dimentichiamo che in caso di contestazioni chi viene a fare i rilievi non è sicuramente un esperto balistico ed alla vista dei nostri cimeli spesso ha una reazione di timore. Sta a noi fare in modo di rendere la cosa il più facile possibile evitando comportamenti sanzionabili. Ultimo consiglio, per evitare grane c'è una soluzione praticabile e cioè la perizia del materiale da parte di un tecnico abilitato. Ben difficilmente potranno contestarci la detenzione di "pericolosissimi rottami" se saranno accompagnati da una perizia fatta precedentemente alla contestazione.
Il PRESIDENTE
Andrea La Villa
Sunday, 24 January, 2021